Piatti tipici valdostani: cosa mettere in tavola per le feste
Attenzione! Non leggere questo articolo a stomaco vuoto. Anche solo sentir parlare dei piatti tipici valdostani genera un senso di fame e risveglia l’appetito. Una varietà di ricette, profumi e sapori che eguagliano e superano regioni con estensione territoriale maggiore. L’ambiente tipicamente di montagna struttura una cucina in cui carne e formaggi hanno un ruolo preponderante, caratterizzando i piatti con sapori intensi, da accompagnare agli straordinari vini d’altura. Moltissime persone scelgono di visitare la Valle d’Aosta soprattutto per le alpi, ma anche la motivazione enogastronomica è molto sentita e dopo la lettura potresti rientrare nei viaggiatori animati da questo desiderio: portare sulla tavola delle feste le ricette valdostane.
Antipasti con prodotti tipici della Valle d’Aosta
La regina indiscussa degli antipasti valdostani: la fonduta. Un piatto di conforto, che effettivamente è capace da solo di saziare a sufficienza. Una pentola sospesa su un fornelletto acceso che tiene in caldo formaggi locali in cui chi siede intorno alla tavola può intingere pane o carne, ma anche verdure e altro. È un piatto conviviale, che ricorda l’usanza delle famiglie di condividere tutti un unico pasto. La sua origine è povera, i contadini fondevano il formaggio e generalmente lo accompagnavano con pane raffermo. Esistono diverse varianti di questo piatto, ma la fonduta valdostana che vi proponiamo si prepara seguendo questa ricetta:
- fontina valdostana – 300 gr
- 3 uova
- burro – 50 gr
- latte – 400 ml
- pane
- pepe e sale
Taglia il formaggio a dadini, lascialo immerso nel latte per qualche ora. Il pane andrà tagliato a cubetti e fatto rosolare con 20 gr di burro. Il latte e la fontina vanno poi fatti scaldare, fino a diventare una crema, possibilmente a bagnomaria. Il burro rimasto si unisce alla crema e si serve la pietanza fumante a tavola per la felicità di tutti.
Questo è senz’altro l’antipasto più famoso. Ma eccone altri da far venire l’acquolina in bocca:
- Mocetta (affettato di carne secca)
- Jambon de Bosses (prosciutto stagionato)
- Teteun (salume prodotto con mammelle bovine)
- Lard d’Arnad
Sono soprattutto salumi, ottimi da accompagnare a formaggi altrettanto squisiti e intensi. La vita alpina è adatta a genti forti. Il cibo che producono rispecchia la loro attitudine. Siediti a tavola e approfitta di questa proposta culinaria che racconta le tradizioni della Valle d’Aosta.
Primi piatti tipici Valdostani
Ogni guida alla città di Aosta ha una sezione dedicata ai ristoranti. Anche nei dintorni la scelta è difficile, sembrano tutti perfetti. L’atmosfera è gradevole, se sei capitato durante la stagione invernale ci sarà probabilmente un camino accesso. Il tetto è di legno, le pareti di pietra e i camerieri tutti molto gentili. Ti portano il menù. Lanciati sui primi, sostanziosi al punto giusto per toglierti la fame in pochi bocconi. Ecco cosa troverai nella pagina dei primi piatti tipici della Valle d’Aosta:
- Chnéfflene
- Polenta concia
- Riso e castagne
- Seupetta a la valpelleunèntse
- Seupetta de cogne
La lista sarebbe ovviamente molto più lunga, ma in questo caso abbiamo scelto di selezionare i cinque che ci piacciono di più. Ve li descriviamo brevemente, giusto il tempo di solleticare la curiosità del tuo palato per le ricette valdostane. I Chnéfflene sono come dei bottoncini di pastella che vengono fatti cuocere in abbondante acqua salata. Si accompagnano alla fonduta meravigliosamente.
La polenta non ha bisogno di presentazioni. È semplicemente lei. In questa variante della Valle d’Aosta viene ripassata al forno con fontina (ma qualcuno preferisce la gorgonzola) e burro fuso.
Riso e castagne sono perfetti per conoscere più da vicino i frutti di una terra d’altura, come le castagne che profumano un risotto molto delicato.
La seupetta a la valpelleunèntse è a base di carne, verza e fontina, viene preparata al forno e si accompagna ad un vino bianco, capace di perfezionare la composizione. Mentre meglio un rosso per la Seupetta de Cogne, in cui non manca la fontina, ma in abbinamento con pane, brodo di carne e riso, spolverati di noce moscata.
Secondi e contorni sulla tavola della Valle d’Aosta
La carne è presente in quasi tutti i menù. Soprattutto la selvaggina. La carne di capriolo, camoscio, salata e cotta con lardo o messa a macerare nel vino. Le preparazioni variano da paese e paese e tutte sono molto invitanti.
Ecco i cinque piatti secondi che dovete assolutamente provare in Valle d’Aosta.
- Carbonade
- Trota al burro
- Omelette alle ortiche
- Civet di camoscio
- Cotoletta alla valdostana
Vegetariani rassegnatevi. Nonostante un boom di vegani ad Aosta, per chi segue una dieta priva carne e derivati di origine animale è difficile mangiare a volontà in questa regione. Per chi invece può godere di tutta la scelta, per noi è assolutamente da consigliare la carbonade. Un piatto molto antico, che si trova anche in territorio francese. La carne viene salata per diversi giorni e cotta con aglio e lardo. Importante la salsa di vino bianco, farina, uova e spezie varie. In realtà al giorno d’oggi è più comune la preparazione con il vino rosso.
Il civet di camoscio prevede la macerazione della carne nel vino speziato con alloro, salvia, ginepro, carota e sedano. Una volta scolato va fatto rosolare e cuocere con lo stesso preparato per la macerazione. Dopo due ore di cottura può essere servito, ma prima passa le verdure al setaccio per ottenere una crema. Una bottiglia di Donnas a temperatura ambiente è quello che ci vuole per gustarlo al meglio.
Dolci e caffè
Un pasto così non può che chiudersi in bellezza. I dolci tipici della valle d’Aosta sono la ciliegina sulla torta, il dettaglio in più che non può mancare. Tra i più famosi c’è la classica torta di mele. Apparentemente una ricetta facile, ma in realtà sfornarne una che sappia davvero deliziare anche i palati più esigenti non è facile. Per una torta come si deve sono necessarie le famose mele, uno dei prodotti tipici della Valle d’Aosta più rinomati nel resto d’Italia. Noci, nocciole, mandorle e pinoli, ognuno sostiene di sapere con esattezza qual è la futta secca che si abbina meglio. Prova diverse versioni per capire quella che ti piace di più.
L’altro dolce tipico valdostano sono le tegole. Fatti con abbondante zucchero e mandorle e nocciole, anche questi biscotti possono essere accompagnati ad un vino, come una dolce Malvasia.
Il pasto deve finire con una delle tradizioni più belle del panorama gastronomico: il caffè valdostano. Per prepararlo viene utilizzato un contenitore speciale, chiamato “coppa dell’amicizia”. Il caffè è mescolato con grappa valdostana, zucchero, scorza di limone e arancio. Lo zucchero si sparge sull’orlo della coppa e viene bagnato con la grappa per essere acceso e lasciato a bruciare fino a caramellarlo. Spenta la fiamma i commensali bevono uno alla volta, “à la ronde”, in sento antiorario. Un rituale di amicizia e convivialità.
L’articolo è quasi finito. La fame è aumentata? È comprensibile, dopo tanto ben di Dio è ora di mettere qualcosa nello stomaco. Se ti trovi in Valle d’Aosta sii grato alla possibilità di assaggiare tutto quello che ti abbiamo descritto, e molto di più. Buon appetito.